Facciamone Parte: l’arte come strumento per riflettere sull’uguaglianza e la diversità

All’interno del progetto Scuola al Plurale, nell’anno scolastico 2024-2025 si è svolto il laboratorio pomeridiano “Facciamone Parte”, che ha coinvolto più di 40 alunni delle classi quinte delle primarie di Prevalle e Villanuova sul Clisi. 

Facciamo Parte: il laboratorio

Il laboratorio ha rappresentato uno spazio per riflettere sull’uguaglianza e la diversità, sulle radici, sul senso di appartenenza e sulla diversità culturale attraverso l’arte. I bambini hanno potuto raccontare e condividere con il gruppo il proprio luogo di nascita, le lingue conosciute e le abitudini quotidiane che racchiudono e sprigionano la sensazione di casa, di essere vicini alle proprie radici familiari. 

Durante il laboratorio è stata creata una tela con la sagoma di un albero sul quale i bambini hanno incollato i disegni che raccontano le loro origini culturali: bandiere, abiti e cibi tipici. I partecipanti hanno voluto raccontare aneddoti legati alla propria famiglia e pronunciare alcune frasi nella propria lingua madre. 

Il laboratorio si è poi concentrato sull’esplorazione dei luoghi che viviamo ogni giorno e le emozioni ad essi connesse, per poter riflettere sulla necessità di rispettare la Terra e gli spazi che abitiamo. 

Tra i bianchi di scuola: una riflessione sulla scuola multietnica

Prendiamo in prestito le preziose parole della scrittrice Espérance Hakuzwimana, nata in Ruanda e cresciuta in provincia di Brescia, per una riflessione sugli obiettivi del laboratorio proposto. Nel libro “Tra i bianchi di scuola” Hakuzwimana fa una riflessione profonda e potente sulla realtà attuale della scuola multietnica italiana in cui radici, origini e identità di studenti e studentesse hanno la necessità e il diritto di essere messi al centro, di essere visti con uno sguardo aperto, di essere ascoltati con un’attenzione autentica: “La nostra scuola plurale, a prescindere dal nome e dalle origini, è un posto sicuro che aiuta a capire cosa significa essere ciò che si è e che si sta diventando. Un luogo dove il giudizio si trasforma e diventa guida e la paura non si tira indietro e si fa scoperta, possibilità.” 

Ecco allora che emergono le fondamenta di un atteggiamento che la scuola ha bisogno di adottare, in cui, come sottolineato anche nel documento “Competenze per una cultura della democrazia” del Consiglio d’Europa, ci siano “apertura all’alterità culturale e ad altre credenze, visioni del mondo e pratiche diverse; rispetto; senso civico; responsabilità; autoefficacia; tolleranza dell’ambiguità”. Questi atteggiamenti possono davvero favorire un dialogo autentico e curioso, che possa superare paure e distanze.

Messaggi per un mondo migliore

A conclusione del laboratorio, ripensando al percorso svolto durante i pomeriggi insieme, i bambini hanno elaborato e scritto un messaggio finale per “un mondo migliore”. Studenti e studentesse hanno apprezzato molto la libertà di esprimersi attraverso l’arte e poter vivere uno spazio diverso all’interno della scuola, dove potersi togliere le scarpe, parlare di sé e lasciar andare la fantasia.

Ecco come le parole di Espérance Hakuzwimana tornano a darci supporto verso questa direzione: “Non l’abbiamo imparato sui libri, ma certi circoli per essere spezzati hanno bisogno di pazienza, di tempo e di un elemento puro che qualcuno di noi deve ancora incontrare e altri, per caso o per fortuna, l’hanno trovato sul percorso: una scuola umana. E poi divertente, accogliente, libera, multilingue, allargata, bella, aperta, versatile, vera, coraggiosa, responsabile, in trasformazione, coerente”

E ancora: “<Ma quindi come si fa?> Solo insieme. Per davvero. Si costruisce una scuola in cui non si rifiuta, non si invisibilizza, non si isola e non si censura”. Perchè in fondo: “Dentro questo cambiamento ci siamo insieme; è già il futuro. È il momento giusto. Non siamo più invisibili: potete impararci adesso.”

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